sabato 17 ottobre 2015

Home Sweet Home (?)






Non sono certo la nuova principessa di Bel Air, ma io e Willy abbiamo decisamente in comune i cambiamenti radicali. La maxistoria di come la mia vita sia cambiata e sia finita sottosopra, però, non ha molto in comune con quella del "Principe di Bel Air". Non ci sono zii ricchi o cugini che se la ballano allegramente, ma sicuramente una nuova famiglia, dei soggetti piuttosto discutibili e una collezione di gaffe, degne della migliore sit-com degli anni '90. Il mio trasferimento non "Da Roma a Bangkok" ma da Firenze a Plymouth, ha stravolto tutto: abitudini, conoscenze, amicizie, rapporti, orari, punti di vista. Pur conscia che nell'era dei "cervelli in fuga" la mia non sia più una situazione così fuori dal comune, penso comunque che ogni esperienza sia unica e che le innumerevoli vicissitudini affrontate da novelli espatriati dovrebbero essere raccolte in un manuale di sopravvivenza, per tutti coloro intenzionati ad emigrare, per lavoro o istruzione.



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Poco più di un anno fa, armata di speranza, incoscienza e 30 kg di bagaglio sono atterrata nella verde Inghilterra, fatta di colline e animali al pascolo; l'Inghilterra stereotipata di palestre, eccessi e take-away, di Royals e Geordie Shore. Non avevo idea di cosa mi aspettasse, né di dove avrei vissuto né, soprattutto con chi e ogni argomento era circondato da una nube nera di punti di domanda. Il terrore di dover convivere con persone dallo scarso igiene personale o ancor più scarso umorismo mi stava facendo venire l'orticaria e il non conoscere ancora i miei futuri coinquilini mi stava uccidendo. Con questi pensieri, in una grigia e umida giornata di Settembre mi sono avviata, terrorizzata fino alle ossa, verso le porte del Radnor Hall, il tipico dormitorio da college inglese, con pareti colorate e aiuole tutto intorno. Al terzo piano dell'edificio (ovviamente senza ascensore perché con 30 kg di bagaglio, ci si aspettava forse di meglio?) mi aspettava quella che per un anno sarebbe stata casa mia: una stanza di 3x2 mq, un mini bagno (privato) e una cucina un po' scassata in comune con i cinque sconosciuti conviventi. Fatta esclusione per le pareti verde nausea (<-- rende l'idea) che mi avevano uccisa dentro al primo sguardo, il resto della casa sembrava decisamente vivibile, a tratti ideale. 

E in un attimo i miei avevano chiuso la porta, erano andati via ed io ero nella mia nuova casa e stavo incontrando quella che per me sarebbe stata la mia nuova famiglia. Niente virgolette, niente sarcasmo, perché dopo un anno di cameratismo forzato le esperienze come bodyguard , aiuto psicologico, battute decisamente fuori luogo l'uno all'altro, non si può non considerare quegli stessi sconosciuti che come la propria famiglia. Per quanto mi riguarda tre dei miei cinque passati coinquilini sono diventati i miei fratelli, i miei genitori, i miei amici. La ragazza della prima camera era Melissa. Tipica Tomboy dai capelli in continuo cambiamento, con un carattere di quelli che farebbero esasperare chiunque, ma a cui è anche facile affezionarsi. Nel corso di un anno ha cambiato una dozzina di colori per i suoi capelli e, nel mentre, anche una dozzina di ragazzi. Fiera della sua libertà, ha sempre portato avanti uno stile di vita alla Samantha Jones: circondata da ragazzi e vestiti, che chiunque potrebbe giudicare al primo impatto. Ma nel corso di un anno molte cose si possono imparare, se non ci si nasconde dietro ad un'idea chiusa e prevenuta: la stessa ragazza a cui piace divertirsi in maniera poco convenzionale è protettiva, intelligente e, come spesso accade, possiede un lato dolce che probabilmente solo pochissime persone sulla terra (ri)conoscono. 



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Oltre la seconda porta, stava Kevin, il gallese dai capelli (e barba) rossi. Il classico tipo eremita da FIFA e take-away e accanto alla mia Claire, l'unico membro del Radnor 3.8. a non essere mai realmente entrata nello spirito della famiglia.Dall'altro lato della mia camera stava Thomas, un cristiano osservante allergico al contatto fisico o ai gesti d'affetto, che nel corso di un anno è stato più volte traumatizzato dalla liberalità che vigeva in appartamento. Con un amore estremo per la carne e l'ossessione per il peso, Thomas è una di quelle persone che non si limita alla sua idea, osserva cambia posizione e il suo punto di partenza non sempre rimane quello di arrivo. Le opinioni cambiano, l'esterno ci influenza e non bisogna per forza pensare che il proprio punto di vista sia l'unico e il migliore e lui, secondo me ne è un esempio. Per finire il giro di presentazioni, Haley occupava l'ultima stanza. Uno spirito libero, moderna hippie, Hayley è una delle persone più strane che si possano conoscere. Insofferente alle convenzioni sociali, ogni parola che esce dalla sua bocca è qualcosa che temi e aspetti curioso di vedere cosa sia questa volta. Ballerina dalle movenze ridicole (come tutti noi della casa d'altronde) la sua migliore performance è senza dubbio alcuno quella di spaventare le persone nuove che incontriamo con qualche frase ridicolmente fuori-luogo o socialmente anti-convenzionale. 

Mai casa fu abitata da personaggi più diversi di questi, eppure ciò che dal di fuori ci fa sembrare dei soggetti non propriamente convenzionali è ciò che ci ha permesso di legarci l'uno all'altro, imparando a vedere le cose da altri cinque punti di vista diversi. E dopo più di un anno di figuracce, sessioni di biblioteca in pigiama e serate a ballare in maniera ridicola o a cantare a squarciagola non posso che ritenermi contenta di quella mattina di Settembre.

Oggi, nel Radnor 3.8. ci stanno altre sei persone ma al 74 di Beaumont Road c'è una classica casetta inglese con il cancello in ferro battuto e la porta nera, di quelle tipiche case inglesi di città: moquette in terra, finestre a semi-cerchio e caminetti sparsi come il basilico sulla pizza. In questa casa assolutamente comune, ad un numero qualsiasi, in una strada qualunque si è trasferita questa mia famiglia inglese, non proprio comune o scontata, degna della migliore serie drama-comedy dei nostri tempi. Per questo c'era bisogno di un post, per questo andavano presentati i co-protagonisti della mia storia, perché ogni giorno è un episodio di questa strana serie di avventure e psicodrammi che merita di essere raccontato...ma magari la prossima volta.


M

lunedì 5 ottobre 2015

Io e le mie ossessioni pt. 1

LUSH - Hand-made cosmetics & rovinatore del mio portafoglio.


Le persone normali possiedono un certo numero limitato di ossessioni, che possono variare dallo shopping, alla cioccolata, al cinema e via dicendo. Io no. Io sono vittima di continue e variabili idee, vizi, fissazioni, che spaziano fra varie categorie, tra cui figurano i cartoni animati Disney e i vestiti pelosi; non di pelliccia, ma di stoffa morbida e pelosa con cui sembrare dei gatti grassi. Ci sono ossessioni che mi fanno sorvolare sul fatto che la mia vita da studentessa fuori-sede si basi sul continuo tentativo di riuscire a fare la spesa tutto il mese, senza finire a raschiare il fondo dei barattoli . Ho voluto i capelli rosa (incredibili), i maglioni pelosi (innumerevoli), ho indossato solo gonne per un anno (grosso errore, sembravo una vecchia). Insomma ad idee non proprio geniali stiamo messi benissimo qua. 
Solo poche di queste manie però sono costanti e/o a lungo termine, non momentanee: gli articoli di cancelleria, i libri e i cosmetici naturali. Ed è proprio su quest'ultimo argomento che vorrei soffermarmi, dato che, appena rimesso piede nel magico regno degli Windsor e Harry Potter sono volata a fare visita ad uno dei miei posti preferiti in assoluto: Lush. Quel negozio che ti droga con il suo profumo di fiori e spezie e zucchero e caramelle e ti stordisce con i suoi prodotti incredibili, quasi completamente naturali e non testati su povere creaturine indifese. Quel negozio impegnato in battaglie sociali, conquiste morali e campagne di beneficenza e sensibilizzazione su i più svariati argomenti. Insomma, esiste qualcosa di meglio? Io non credo. Fenicotteri da sciogliere nella vasca, maschere fresche di ogni tipo e creme con profumi e textures incredibili. La mia ultima visita mi ha fatto tornare a casa con un bottino di quattro prodotti per volermi un po' di bene: maschera, crema, fondotinta e crema corpo.
- LIGHT YELLOW - OCRA CHIARO: Questo composto è un concentrato di pigmenti da usare  insieme con una crema idratante, utile se si cerca qualcosa di meno pesante dei fondotinta. Copre le imperfezioni che è una meraviglia ed è veramente leggero. Se non mischiato a creme idratanti, funge comunque da comune correttore. Non ho mai avuto la pelle perfetta e mi sono sottoposta a fin troppe cure e rimedi negli anni, una volta accettata la mia condizione però, ho capito che si poteva, se non eliminare, almeno arginare il problema La mia pelle è vessata da periodici sfoghi di brufoletti e, per questo i fondotinta troppo coprenti e pesanti sono per me il vero Demonio. Per questi motivi questo composto è risultato per me una manna dal cielo. Leggero ma coprente al tempo stesso mi permette di nascondere le imperfezione senza tappare i pori e  avere un trucco pesante. Contiene infuso di petali di rosa, olio di Soia e olio di crusca di riso che contribuiscono a mantenere sana e luminosa la pelle e a donargli un colorito del tutto naturale.




- VANISHING CREAM - PARADISO ALL'IMPROVVISO: In assoluto la migliore crema viso per la mia povera pelle impura, questo prodotto è estremamente leggero e si assorbe quasi nello stesso momento in cui la si stende sul volto. Perfetta come base per il trucco o soltanto per idratare la pelle quotidianamente. Non contiene olio di cocco e, per questo non risulta pesante o occlusiva per i pori. Il profumo è incredibile e trasporta chi la usa in un campo di lavanda a Maggio. Contiene acqua di rose, acqua di lavanda, olio di semi di lino, olio di jojoba e troppi altri estratti naturali per essere menzionati tutti. Calma la pelle irritata e la idrata senza ungere. Inoltre, rapporto qualità-prezzo (e durata) impeccabile. 




- CHARITY POT: Questa crema, oltre che per la sua eccezionale abilità di idratare le pelli più secche (come quella delle mie dannatissime gambe) è da menzionare per il suo "scopo più alto". Le Charity Pots di Lush sono prodotti che devolvono tutti i proventi ad associazioni di beneficenza al fine di raccogliere fondi per numerosi progetti: dalla salvaguardia ambientale, alla protezione di alcune specie animali, alla tutela dei diritti umani (informazioni sulle associazioni sono disponibili sul sito ufficiale dell'azienda https://www.lush.co.uk/ ). Per quanto riguarda la crema in sé, contiene olio di oliva, olio di jojoba, burro di cacao (fair trade product), olio di geranio e olio di ylang ylang, che contribuiscono non solo a lasciare la pelle abbondantemente idratata, ma a creare un profumo incredibile. L'unica caratteristica che può infastidire se non si conosce la crema è il fatto che sia abbastanza oleosa e che quindi abbia un assorbimento più lento.


                                          


- CATASPROPHE COSMETIC - SOTTOBOSCO: Per concludere questa veloce recensione degli adorabili prodotti che mi ossessionano, questa maschera è stata una scoperta casuale. Infatti, oltre a fare beneficienza, a combattere i test sugli animali e ad impegnarsi nel sociale, Lush propone anche un'offerta perenne per spingere i propri clienti a riciclare: ogni cinque confezioni/vaschettine vuote Lush riportate in negozio, viene regalata una confezione intera di maschera fresca. Questo tipo di prodotto va conservato in frigo e, nel caso specifico della maschera "Sottobosco", si tratta di un composto che non richiede una posa lunga. La maschera, pensata per le pelli impure, va tenuta in posa intorno ai 10 minuti ed usata 2/3 volte la settimana. Studiata per lasciare una pelle opaca, astringere i pori e lenire le pelli irritate, essa  contiene calamina, un tipo di argilla per purificare e olio di mandorle e mirtilli per ammorbidire e donare vitamine alla pelle. Sinceramente parlando, devo ancora sviluppare un'opinione chiara nei confronti di questo prodotto, ma per il momento il profumo di mirtilli e l'opacità che segue il suo utilizzo mi hanno lasciato positivamente soddisfatta.




Come si può intuire da queste recensioni, le mie giornate di shopping nei negozi Lush, sono sempre e soltanto motivo di gioia per me, che siano Nel Regno della Regina Elisabetta o in quello di "pizza, mafia e mandolino". Mentre l'ossessiva che è in me rimane soddisfatta, il mio corpo esulta per la qualità dei prodotti con cui lo curo (anche se a il portafoglio mi insulta). Ci sono ossessioni decisamente non da seguire, che danneggiano la persona e non portano a niente, ma penso che volersi bene, curare il proprio corpo e nel mentre intanto tenere a mente anche i bisogni del resto del mondo, siano piccole ossessioni a cui è possibile cedere. 



M

domenica 4 ottobre 2015

Nice to meet you


Nice to meet you!


Ogni creazione ha bisogno di un'inaugurazione e questo blog non è da meno. Scrivo da molto tempo, diari, racconti. Non pensavo che avrei avuto il fegato di far leggere ciò che scrivo a qualcuno e invece eccomi qua. Io che a scuola odiavo parlare davanti ai miei compagni di classe, io che cercavo sempre di passare inosservata nelle situazioni nuove. Questo è il post di inaugurazione de "Le Cronache di Marjorie" e credo che il modo migliore per battezzare questo blog sia presentarmi. Insomma, alla fine potrebbe interessare sapere cosa andrete a leggere e quale mente partorirà i prossimi post. 

Mi chiamo Margherita, ho 21 anni e vivo una vita da pendolare tra l'Inghilterra e l'Italia. Studio all'Università di Plymouth, un buco di paesino sulle coste del Devonshire e sono originaria di San Casciano in Val di Pesa, altro buco, diversa nazione. La mia vita la passo più sugli aerei che a casa e i miei vestiti sono costantemente rovinati dalle pieghe prese in valigia. Ho scelto di partire per seguire le mie aspirazioni e, nonostante sia la cosa più difficile che abbia mai fatto, non c'è mai stato un momento in cui me ne sia pentita. Vivo nel mio mondo, un misto di obiettivi reali e immaginari, sogni ad occhi aperti e cinica realtà e, negli anni, ho coltivato diverse passioni. Ho fatto danza, mi piace fare fotografie senza troppi filtri e modifiche, leggo di continuo e qualunque cosa, dalle riviste, ai libri, dagli articoli alle brochures. Vivo a pane e telefilm e amo andare al cinema. Ho una vaga dipendenza da shopping e il fatto di abitare nel regno dei negozi low-cost come Primark e New Look, non aiuta, fidatevi, non aiuta per niente. Oscillo costantemente tra il "Voglio dei vestiti nuovi" e il "Non ho più i soldi per fare la spesa", vivendo nella speranza che un giorno potrò mangiarmi i miei vestiti vecchi.

Sono anni che mi dico "Dovresti far leggere quello che scrivi, non fa così schifo" ma, diciamocelo, tutti hanno paura. Soprattutto del giudizio dei propri amici perché chi ti vuole bene è sempre il più duro da convincere e soddisfare. Insomma, avevo un'ansia terribile. E io vivo nell'ansia, ci sguazzo, è la mia migliore amica, quindi ne è passata di acqua sotto i ponti prima che mi decidessi ad aprire il pc e a cercare le istruzioni per aprire un blog (perché, oltretutto, vivo in costante conflitto con la tecnologia). Alla fine della storia, spinta da qualche amica e guardatami intorno, ho pensato di avere una vita sufficientemente curiosa da risultare interessante per qualcuno o per lo meno divertente. Questo blog vuole essere lo specchio di me, raccontando esperienze, aneddoti, storie di vita quotidiana, mostrando ciò che mi appassiona e che mi diverte. Gli argomenti saranno i più vari e disparati, perché, d'altronde, rappresentano me e la testa bionda tra le nuvole che mi è stata data. Moda, viaggi, film e stralci di vita quotidiana in una casa con cinque coinquilini che girano in mutande e hanno i capelli rosa. 


Source: http://giphy.com/gifs/shameless-shanola-hampton-v-is-me-LZr3hkOyuJPDa

M